Le persone con Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) si preoccupano in maniera eccessiva e incontrollabile di molte situazioni che vivono quotidianamente. Anche se tutti possiamo provare ansia per alcuni eventi di vita, per il lavoro, per i figli o per cose importanti che dobbiamo svolgere, l’ansia generalizzata è più pervasiva ed angosciante. Altra differenza importante, è che l’ansia normale non sempre è accompagnata da sintomi fisici, invece l’ansia generalizzata spesso si manifesta con emicrania, stanchezza, dolori muscolari, irrequietezza, agitazione e sudorazione. Inoltre l’ ansia eccessiva fa entrare in tilt il nostro sistema attentivo e le persone con GAD, possono manifestare difficoltà a concentrarsi e vuoti di memoria.
Il GAD è un disturbo complesso che può manifestarsi insieme ad altri disturbi, presentando quindi un rischio di comorbilità maggiore.
Le persone con Ansia Generalizzata si preoccupano delle stesse cose di cui ci preoccupiamo tutti, ma con una carica eccessiva e in modo maggiore anche in termini di tempo, nel senso che rimuginano continuamente sulle stesse cose. Per esempio se deve andare al lavoro la persona con GAD potrebbe iniziare a porsi una serie di domande:
La soluzione sarà quella di scendere da casa molto tempo prima e presentarsi al lavoro in anticipo esagerato. Purtroppo anche se il tragitto e le azioni sono sempre le stesse da anni, la persona tenderà ad essere costantemente in ansia per un eventuale ritardo.
Le preoccupazioni degli adulti sono vaste e abbracciano un po’ tutti i campi:
Ci sono alcuni aspetti che sembrano essere costanti nelle persone che presentano Ansia Generalizzata. Queste sono:
Un sonno disturbato caratterizzato da insonnia o continui risvegli, è tipico del GAD. Questo problema è conseguenza dei pensieri che affollano la mente della persona circa le cose che dovrà fare l’indomani, per il rimuginamento su quello che è accaduto durante la giornata, oppure potrebbe immaginare cose che non sono accadute né dovranno o potrebbero accadere, ma che rientrano nei “circuiti” dell’ ansia. Considerando che la riduzione di sonno potrebbe diventare problematica in quanto interferisce sull’ umore, sull’ attenzione, concentrazione e quindi sulla memoria, è consigliabile rivolgersi a uno psichiatra per un’ eventuale trattamento farmacologico.
Il disturbo d’Ansia Generalizzato può avere origine da fattori biologici e ambientali. La vulnerabilità genetica è un fattore predisponente, quindi familiari con disturbi d’ansia e/o dell’ umore, possono rappresentare un fattore di rischio. Inoltre il sesso femminile è quello maggiormente esposto alla possibilità di sviluppare l’ansia.
Tra i fattori ambientali non ne troviamo di specifici, ma sicuramente osservare una costante ansia nel genitore, vivere in una famiglia iperprotettiva, eventi traumatici ed esposizione a periodi di stress prolungati, possono contribuire al sorgere del disturbo.
Se ti riconosci in queste domande potresti iniziare a osservare i tuoi comportamenti in modo critico e capire quanto e se ti disturbano, ed eventualmente chiedere una consulenza ad un professionista.
Tutti i bambini, durante lo sviluppo, sperimentano una certa quota di ansia. Spesso rimane silente e agisce più a un livello inconscio, per esempio la paura della perdita dei genitori che è normale e comune a tutti i bambini. Se però il bambino inizia a preoccuparsi eccessivamente per alcune cose, come la scuola, la famiglia, i compagni, potrebbe essere un caso di Ansia Generalizzata infantile. Come negli adulti, anche i bambini, possono manifestare una sintomatologia fisica, come irrequietezza, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, agitazione, disturbi del sonno, incubi notturni. Anche se può manifestarsi fin da piccoli, di solito il disturbo è più evidente e manifesto intorno ai 12 anni. A quest’età le preoccupazioni maggiori riguardano le relazioni con i coetanei, i voti a scuola, malattie dei genitori, disastri naturali, timore a sperimentarsi in nuove situazioni, perché non si sentono sicuri e all’altezza. Possono apparire come bambini o ragazzi più grandi della loro età, perché le loro preoccupazioni non sono conformi al loro periodo di vita: si possono preoccupare di come stanno i nonni, o delle condizioni economiche della famiglia, o chiamare i genitori molte volte al giorno per assicurarsi che stiano bene o che addirittura non siano morti.
I segni specifici nei bambini e negli adolescenti sono:
La prima regola è non farlo sentire giudicato. Non criticarlo se lo vedi eccessivamente ansioso rispetto a qualcosa che dovrà fare, anzi in queste circostanze fai in modo che ti senta vicino e rassicurante.
Ascolta le sue ansie, e non guardarle o pensarle come irragionevoli; cerca invece di capire cosa lo preoccupa di più.
Incoraggialo a fare da sé. È importante che possa sentirsi abbastanza sicuro di sé stesso e quindi incoraggialo a fare le cose da solo. Se la sua solita modalità è quella di chiedere subito aiuto, cerca di stimolarlo a provarci prima da solo o con qualche piccolo consiglio.
Aiutalo a guardare in maniera realistica la situazione, cercando di placare l’ansia che manifesta.
Evita l’evitamento. La tendenza di chi soffre di GAD è, come abbiamo detto, quella di evitare gli eventi che potrebbero generare ansia. Fai in modo di aiutare tuo figlio ad essere parte attiva di quello che succede e delle cose da fare.
Rinforza i suoi successi.
Se l’ansia è eccessiva e tale da impedire di vivere una vita normale, è importante, che dopo un’accurata valutazione psicodiagnostica, ci si possa rivolgere a uno psichiatra per una possibile cura farmacologica.
Lo psicologo saprà indirizzare la persona verso la giusta terapia. << La psicoterapia psicodinamica può rappresentare il trattamento di scelta per il paziente che ha un’inclinazione psicologica, è motivato a comprendere la matrice da cui derivano i suoi sintomi ed è disposto a investire tempo […] e impegno in un processo terapeutico>> (Gabbard, 2007). A volte brevi interventi psicoeducativi possono essere efficaci e quindi non necessitare di ulteriori terapie.
Dott.ssa Cristina Lo Bue
BIBLIOGRAFIA
FONTI