Psicoterapia psicodinamica individuale

La psicoterapia psicodinamica rappresenta probabilmente la forma di terapia più diffusa. Nella definizione dello psichiatra psicodinamico Gabbard, questa è “una terapia che rivolge una profonda attenzione all’interazione terapeuta paziente, con interpretazioni del transfert e della resistenza condotte con tempi accuratamente definiti e inquadrate in un’elaborata valutazione del contributo del terapeuta al campo biopersonale” (Gabbard, 2004).

Uno degli aspetti più importanti, che si è sviluppato negli anni, è la prospettiva relazionale che sottolinea l’attenzione più specifica alla soggettività e ai legami con gli altri.

Ne consegue che l’accento posto da questo orientamento riguarda  l’interazione tra l’origine dei disturbi e i processi mentali, secondo un’ottica che mira alla comprensione del rapporto tra l’individuo e l’ ambiente esterno. L’obiettivo della psicoterapia psicodinamica è quello di rafforzare la capacità della persona a comprendere le motivazioni sottostanti le proprie azioni, i propri sintomi, le proprie risposte inconsce, del comportamento proprio e altrui. è quindi una terapia che cerca di rendere la persona “autonoma” promuovendo le sue parti più sane e stimolando la consapevolezza dei meccanismi inconsci.

La terapia psicodinamica si basa sui seguenti assunti (Gabbard, 2010):

  1. Causalità psichica. Si presume che i disturbi mentali dipendano da pensieri, credenze e sentimenti consci e inconsci.
  2. Influenza degli stati inconsci. L’assenza della consapevolezza di alcune condizioni-situazioni della persona, non è del tutto casuale, ma tale assenza può essere “utile” al paziente per sentirsi più al sicuro. Importante è rendere conscio l’inconscio.
  3. Relazioni interpersonali. Come detto prima, le relazioni sono un aspetto fondamentale per la psicoterapia psicodinamica. Ciò che indaga questa terapia non riguarda solo le relazioni attuali, ma anche le relazioni di attaccamento, con le figure di riferimento più importanti (es. i genitori) durante l’infanzia, in quanto rappresentano la base delle nostre relazioni future.
  4. Presenza del conflitto psichico. Rendere conscio l’inconscio permette di guardare e comprendere i conflitti alla base di desideri, idee e affetti.
  5. Meccanismi di difesa. Consentono alla nostra coscienza di tollerare e ridurre l’angoscia che gli stati inconsci determinano.
  6. Importanza della relazione terapeutica. Il terapeuta consente un punto di vista altro, diverso da quello finora adottato, attivando una serie di capacità nuove per la persona. Ciò che accade nel qui e ora con il terapeuta, è fonte essenziale di comprensione.

La terapia psicodinamica può essere di tipo individuale, di coppia o di gruppo.

Su quali disturbi è efficace la psicoterapia psicodinamica?

La psicoterapia psicodinamica può essere applicata ai seguenti disturbi:

  • Disturbi depressivi
  • Disturbi d’ansia
  • Disturbi psicosomatici
  • Disturbi dell’alimentazione
  • Disturbi di personalità
  • Disturbi da dipendenza con e senza sostanze.

Transfert e Controtransfert

Uno dei concetti fondamentali di questa psicoterapia, ereditati dalla psicoanalisi, sono i concetti di transfert e controtransfert. Si intende con transfert  l’insieme di modelli comportamentali appresi nelle relazioni infantili che si ripetono con il terapeuta. Al terapeuta, quindi, vengono attribuite caratteristiche proprie di una figura del passato (es. di un genitore). Cosa significa? Nella mia esperienza clinica, ho potuto osservare come spesso nella relazione terapeutica la mia figura viene investita da ciò che il paziente ha sperimentato con la propria figura materna, quindi io divento depositaria dei conflitti, delle modalità tipiche relazionali, che la persona aveva o ha, con il proprio genitore. Quindi posso essere amata, odiata ed entrare in conflitto con il paziente così come si presenta la relazione con la madre. È un processo visibile solo al terapeuta, ma la sua esplicitazione e condivisione con il paziente permette di lavorare sulle sue modalità relazionali: la relazione con il terapeuta è un mix tra le caratteristiche reali del terapeuta e caratteristiche di persone del passato.

Ma se è vero che il paziente “agisce” qualcosa nella relazione con il terapeuta, è vero anche che il terapeuta, in quanto essere umano con i propri processi inconsci, percepisce il paziente secondo le relazioni con le proprie figure del passato. Si parla in questo caso di controtransfert. “Interrogare” il proprio controtransfert aiuta il terapeuta a comprendere meglio come il paziente si relaziona con gli altri, e come questi si sentono in relazione al paziente stesso. È quindi un utilissimo strumento terapeutico.

BIBLIOGRAFIA

  • Gabbard GO, Introduzione alla psicoterapia psicodinamica, (2004), Milano, Raffaello Cortina (2005)
  • Gabbard GO, Le psicoterapia. Teorie e modelli d’intervento, Milano, Raffaello Cortina, 2010.