• (+39) 320 703 1935
  • lobuecristina.psi@gmail.com
logo psicologa palermologo psicologa palermologo psicologa palermologo psicologa palermo
  • Home
  • Mi presento
  • Servizi
    • Consulenza psicologica
    • Sostegno psicologico alla coppia e alla famiglia
    • Sostegno psicologico individuale
    • Consulenza psicologica online
    • Psicoterapia psicodinamica individuale
    • Psicoterapia di gruppo
  • Parliamo di…
  • Eventi
  • Blog
  • Contatti
  • Prenota visita
IL (TROPPO) LAVORO NOBILITA L’UOMO? LA DIPENDENZA DA LAVORO
Maggio 20, 2018
LA DIPENDENZA DA SOCIAL
Giugno 15, 2018

LA REALTA’ IRREALE: DEREALIZZAZIONE E DEPERSONALIZZAZIONE

Pubblicato da Cristina Lo Bue a Maggio 27, 2018
Categorie
  • Disturbi di depersonalizzazione/derealizzazione
  • Disturbi dissociativi
Tags
  • depersonalizzazione
  • derealizzazione
  • dissociazione
  • disturbi dissociativi
  • senso di irrealtà

E. è una paziente che per 4 anni ha sofferto di disturbo di derealizzazione e depersonalizzazione. Ogni mattina, per quattro anni, si è svegliata con la sensazione di vivere in una realtà che lei definisce irreale: “è come vivere all’interno di un sogno, di un film … è come se fossi fuori dal mio corpo e mi vedessi dall’esterno”. E. ha subito un abuso durante l’adolescenza, è ha avuto una vita in cui i continui traumi l’hanno segnata profondamente. E. dopo alcuni anni di psicoterapia è guarita.

Questo esempio esprime molto bene la sensazione che provano le persone che soffrono di disturbo di derealizzazione e depersonalizzazione. E’ un disturbo che determina un’alterazione della percezione della realtà, e pur non perdendo il contatto con questa, la persona sperimenta la contrapposizione di percepirsi all’interno di un mondo fittizio, con la consapevolezza di esserci, di non essere “morta”. È molto complesso spiegare questo disturbo se non si è vissuto, ma è possibile avvicinarsi alla sua comprensione.

Definizione

Il disturbo di derealizzazione/depersonalizzazione è uno stato alterato dell’autocoscienza e dell’identità che si traduce in una sensazione di dissociazione o separazione da se stessi, dall’ambiente circostante o da entrambi (se sono presenti i due disturbi). L’uso di droghe o alcuni farmaci possono determinare questa condizione per brevi e transitori periodi, ma il disturbo di depersonalizzazione e derealizzazione viene solitamente diagnosticato se tale condizione di distacco ricorre spesso, causa angoscia e interferisce con la qualità di vita della persona.

I Sintomi

Le persone con questo disturbo vivono un distacco emotivo rispetto al contesto e alla situazione in cui si trovano. Sperimentano una sensazione di distacco dalla realtà, alcuni dicono che è come se si vedessero fuori dal proprio corpo, oppure vedono i contorni degli oggetti più definiti e luminosi, e/o provano fastidio per alcuni tipi di luce (soprattutto quella artificiale). Si guardano le mani e hanno la sensazione che è come se non gli appartenessero, come se non fossero proprie; sentono la propria voce come se fosse estranea e non provenisse da sé.

I due disturbi, anche se spesso vengono presentati insieme, presentano delle differenze. La derealizzazione è la sensazione di irrealtà, di un mondo che appare come un sogno o come un film; la depersonalizzazione invece ha più a che fare con sé, con il proprio corpo e la propria identità, per cui la persona proverà delle alterazioni di percezione delle proprie mani, della propria voce e si guarderà allo specchio con la sensazione che quello che sta guardando è un estraneo, pur mantenendo il senso di realtà (differente dalle psicosi in cui c’è la perdita della consapevolezza di “esistere”).

Gli episodi possono durare ore o giorni e verificarsi più volte durante la settimana. Possono essere manifestazioni transitorie (come già detto a causa dell’uso di droghe anche leggere come la cannabis), o durare mesi, o addirittura anni, come nel caso di E.

Questi episodi causano immenso disagio, anche perché la persona è pienamente consapevole di quello che le sta accadendo, e per questo interferiscono con il proprio benessere e la propria serenità, pur continuando a svolgere le attività quotidiane in un modo che all’esterno appare “normale”. I disturbi infatti non sono visibili all’esterno, la persona che ne soffre può apparire solo un po’ distratta, “con la testa tra le nuvole” o sovrappensiero. Le conseguenze interiori però sono molto debilitanti, perché la paura è proprio quella di impazzire, di non esistere realmente o che tutti si accorgeranno del proprio disturbo; spesso questo causa isolamento e depressione.

5 segnali di avvertimento della depersonalizzazione/derealizzazione

In termini storici questo disturbo viene inserito nel DSM-II, il Manuale dei Disturbi Mentali,  nel 1968  quando si parla di disturbi dissociativi e disturbo dissociativo dell’identità, ma già nel 1880 il filosofo svizzero Henri Amiel, aveva coniato il termine depersonalizzazione per nominare le proprie esperienze di irrealtà verso se stesso e verso il mondo che lo circondava. Nel 1968, quando viene riconosciuto dalla comunità medica e psichiatrica, si parla di depersonalizzazione senza citare la derealizzazione anche se inclusa come sintomo (sentimento di irrealtà e di estraniazione).

La dissociazione è quello stato di interruzione di alcuni “elementi” psichici, come la coscienza, l’identità, la memoria e la percezione. È la disconnessione tra un’esperienza e il senso del Sé.

Quali possono essere i segnali che potrebbero farci ipotizzare di soffrire di disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione?

  1. Sentirsi un’entità separata dal proprio corpo. Si percepisce il proprio corpo come se fosse senza vita, ci si muove in un modo psicologicamente assente, e si svolgono le attività in modo “automatico”.
  2. Avere la sensazione di non riconoscersi allo specchio. Si avverte un senso profondo di distacco per la propria immagine riflessa sullo specchio, quindi si cerca di aggirare le superfici che la riflettono per evitare il disagio.
  3. Distacco per il proprio ambiente. Sintomo tipico della derealizzazione, in cui anche gli ambienti familiari appaiono come estranei, come se si vedessero per la prima volta.
  4. Ci si sente come un robot. Voce e pensieri non sono familiari, non ci si sente spontanei nel fare le cose, incapacità a provare emozioni.
  5. Difficoltà delle memoria e dell’attenzione. Uno dei gravi sintomi del disturbo di derealizzazione/depersonalizzazione è la difficoltà a concentrarsi durante lo svolgimento delle proprie attività. Non ci si concentra perché ci si sente distaccati dall’ambiente, e perché il malessere è talmente forte che ci si “blocca” sugli stessi pensieri e terrore di una pazzia imminente. Attenzione e memoria sono strettamente connesse e quindi se la persona ha difficoltà a concentrarsi su ciò che le accade intorno, avrà molte difficoltà a ricordare gli eventi. Questa è anche una difesa che la persona utilizza per allontare i vissuti traumatici.

Cause e disturbi correlati

Le cause del disturbo di derealizzazione/depersonalizzazione possono dipendere da diverse situazione e condizioni.

  • L’esperienza traumatica dell’abuso. È questo il caso della nostra E. citata all’inizio dell’articolo, che all’età di 11 anni, ha subito un abuso fisico. La dissociazione e i disturbi di derealizzazione/depersonalizzazione, sono in realtà delle importanti difese (arcaiche) che l’essere umano possiede per proteggersi da eventi che altrimenti sarebbero troppo forti per la nostra psiche. La persona che subisce un abuso non può tollerare la gravità dell’evento, e quindi se ne distacca emotivamente, utilizzando appunto le difese dissociative. Sono quindi delle importanti difese, che se diventano costanti e utilizzate dalla nostra psiche per difendersi anche quando non ce ne sarebbe bisogno, si trasformano in una condizione psicopatologica.
  • Disturbo da Stress Post-Traumatico. Immaginiamo di trovarci per strada e di essere coinvolti in un incidente stradale. Scendiamo dalla nostra auto e intorno ci sono vari feriti. Come possiamo fare ad essere d’aiuto senza farci prendere dal panico? Anche in questo caso la nostra mente si difese dall’evento traumatico distaccandosi dalla realtà circostante, per cui inizialmente ci assicura la possibilità di reagire, ma i visasuti emotivi rimangono a un livello inconscio della nostra mente e spesso l’evento verrà ri-vissuto sottoforma di flashback. Questa è la caratteristica del disturbo da Stress Post-Traumatico che si ‘serve’ della derealizzazione e della dissociazione per distaccarsi emotivamente da quello che si è vissuto.
  • Attacchi di panico. La derealizzazione e la depersonalizzazione, sono sintomi correlati al disturbo da attacchi di panico e spesso la paura è quella di impazzire.
  • Depressione, in particolare se è grave o prolungata. La derealizzazione/depersonalizzazione, possono anche portare a uno stato depressivo
  • Uso di sostanze… come la cannabis. Nonostante sia considerata una droga leggera, la cannabis può causare effetti transitori di derealizzazione e depersonalizzazione. Possono durare alcune ore o, nei casi più gravi, sarà necessario l’intervento di uno psichiatra e la somministrazione di psicofarmaci. Non possiamo sapere a priori se siamo predisposti o no a questo disturbo, e quindi anche a chi ha fatto uso di cannabis in passato, non significa che non potrebbe accadere.

Impazzisco davvero? La differenza tra schizofrenia e disturbo di derealizzazione/depersonalizzazione

I sintomi di questo disturbo sono tra i più fastidiosi e spaventanti dei disturbi psichiatrici, perché la persona conserva la totale e completa consapevolezza di quello che le sta accadendo. La paura è quella di impazzire, ma ci sono delle importanti differenze che dobbiamo considerare tra la derealizzazione/depersonalizzazione e la schizofrenia.

Al fine di soddisfare i criteri per la schizofrenia, un individuo deve provare dei sintomi quali:

  • False credenze (credere per esempio che un alieno gli stia parlando, o la televisione si stia rivolgendo a lui)
  • Allucinazione (uditive – sentire delle voci come se provenissero dall’esterno – o visive – vedere persone che gli altri non vedono)
  • Discorso disorganizzato (uso di parole o frasi inventate, ripetizioni delle stesse parole)
  • Comportamento disorganizzato o catatonico (comportamenti strani o bizzarri, es. ridere quando la situazione sociale non lo richiede o non lo fa nessuno)
  • Ritiro sociale

È chiaro che già questi sintomi dovrebbero rassicurare la persona con disturbo di derealizzazione/depersonalizzazione, che sicuramente non è schizofrenica, ma c’è una “regola” fondamentale … lo schizofrenico non è consapevole del proprio disturbo e dei propri sintomi nella fase di esordio, invece i soggetti che dissociano SI, perché mantengono la consapevolezza di quello che gli sta accadendo!

Il trattamento

Nella maggior parte dei casi il trattamento è integrato, soprattutto se il disturbo si manifesta senza dipendere da ansia o attacchi di panico. La cura passa attraverso la consapevolezza e l’informazione. Il paziente va prima di tutto informato di quello che gli sta accadendo, rassicurandolo sul fatto che non sta impazzendo e non sta perdendo il controllo della propria vita. È importante aiutarlo prima di tutto a risolvere il sintomo, quindi insegnargli a concentrarsi sulle attività che svolge nel presente, perchè più pensiamo a un problema e più questo si presenterà.

Il trattamento d’eccellenza è la psicoterapia psicodinamica soprattutto nelle situazioni in cui il disturbo di derealizzazione/depersonalizzazione si presenta a seguito di un evento traumatico o di un abuso o violenza subita durante l’infanzia. Attraverso la comprensione delle cause, dell’accettare che la nostra mente si sta difendendo da qualcosa, la persona imparerà a gestire e accettare il disturbo. La prognosi non è sempre positiva, nel senso che i soggetti predisposti al disturbo possono manifestarlo in alcuni momenti di stress della propria vita, ma se si conosce il problema si sarà in grado di tollerarlo e controllarlo senza farsi caricare dalle ansie e dall’angoscia di impazzire. In molti casi è necessario l’ intervento farmacologico per la difficoltà a convivere con i sintomi, soprattutto durante la fase d’esordio.

Dott.ssa Cristina Lo Bue

Contatta la psicologa

    Con l’invio del presente modulo acconsento al trattamento dei dati personali unicamente alla richiesta in oggetto, secondo la normativa vigente sulla Privacy D.Lgs. 196/2003.


    Condividi

    Lascia un commento Annulla risposta

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    ARGOMENTI DI PSICOLOGIA

    • Disturbi d’ansia
      • Disturbo d’ansia di separazione
      • Fobie
      • Disturbi d’ansia sociale
      • Attacchi di panico
      • Agorafobia
      • Claustrofobia
      • Ansia Generalizzata
    • Disturbi dell’umore
      • Depressione
      • Disturbo Bipolare
    • Disturbi ossessivo-compulsivi
      • Disturbo ossessivo-compulsivo
      • Disturbo di dismorfismo corporeo
      • Disturbo da accumulo
      • Tricotillomania (disturbo da strappamento di peli)
    • Disturbi correlati a eventi traumatici
      • Disturbo da stress post-traumatico (DSPT)
      • IL DISTURBO DA STRESS POST TRAUMATICO NEI SOLDATI IN MISSIONE
    • Disturbi dissociativi
      • Disturbi di depersonalizzazione/derealizzazione
      • Disturbo dissociativo dell’identità
    • Disturbi somatici
      • Disturbo da sintomi somatici
      • Ipocondria
    • Disturbi dell’alimentazione
      • Anoressia
      • Bulimia
      • Disturbo da binge-eating
      • Vomiting
    • Dipendenze
      • Dipendenza da sostanze
      • Dipendenza da social network
      • Gioco d’azzardo Patologico (GAP)
      • Dipendenza da internet
      • Cybercondria
      • Shopping compulsivo
      • Dipendenza affettiva
      • Dipendenza da lavoro
    • Disturbi di personalità
      • Disturbo paranoide
      • Disturbo schizoide
      • Disturbo schizotipico
      • Disturbo antisociale
      • Disturbo borderline
      • Disturbo istrionico
      • Disturbo narcisistico
      • Disturbo evitante
      • Disturbo dipendente
      • Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
    • Disturbi dell’adolescenza

    ARTICOLI RECENTI

    • 0
      IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DI PERSONALITA’
      Dicembre 17, 2024
    • disturbo paranoide di personalità0
      DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITA’
      Ottobre 28, 2024
    • 0
      ADOLESCENZA: RISCHI E POSSIBILITA’
      Maggio 24, 2024
    • dipendenza da sostanze0
      LA DIPENDENZA DA SOSTANZE
      Febbraio 5, 2024
    • Cybercondria0
      CYBERCONDRIA, INTERNET E MALATTIA
      Ottobre 26, 2022

    Tag

    ansia ansia da separazione ansia per la salute ansia sociale attacchi di panico depersonalizzazione depressione derealizzazione dipendenza da facebook dipendenza da internet dipendenza da lavoro dipendenza da social dipendenza senza sostanza dissociazione disturbi dissociativi disturbo bipolare disturbo borderline disturbo borderline di personalità disturbo d'ansia sociale Disturbo da Ansia di malattia disturbo da stress post traumatico disturbo di personalità disturbo narcisistico disturbo narcisistico di personalità disturbo ossessivo-compulsivo doc dspt fobia sociale gap gioco gioco d'azzardo gioco d'azzardo patologico gioco patologico internet addiction ipocondria ludopatia narcisismo paura di amare paura di ammalarsi philophobia senso di irrealtà studi aperti trauma work addiction workaholic

    Articoli recenti

    • 0
      IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO DI PERSONALITA’
      Dicembre 17, 2024
    • disturbo paranoide di personalità0
      DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITA’
      Ottobre 28, 2024
    • 0
      ADOLESCENZA: RISCHI E POSSIBILITA’
      Maggio 24, 2024
    • dipendenza da sostanze0
      LA DIPENDENZA DA SOSTANZE
      Febbraio 5, 2024
    • Cybercondria0
      CYBERCONDRIA, INTERNET E MALATTIA
      Ottobre 26, 2022

    DISCLAIMER

    L'autore dichiara che le immagini contenute in questo sito sono immagini già pubblicate su internet. Se dovesse pubblicare materiale protetto da copyright non esitate a contattare l'autore che provvederà immediatamente a rimuoverlo.

    N.B.: Tutti i contenuti presenti in questo sito sono prodotti allo scopo di diffondere la cultura e l'informazione psicologica. Non possiedono quindi alcuna funzione diagnostica e non possono sostituirsi ad un consulto specialistico.

    Tag

    • adolescente
    • adolescenti
    • adolescenza
    • agorafobia
    • anoressia
    • ansia
    • ansia da separazione
    • ansia generalizzata
    • ansia per la salute
    • ansia sociale
    • attacchi di panico
    • BED
    • binge eating
    • binge eating disorder
    • bulimia
    • bulimia nervosa
    • claustrofobia
    • colloquio psicologico
    • colloquio psicologico gratuito
    • compulsioni
    • consulenza gratuita
    • coronavirus
    • covid 19
    • covid19
    • Cybercondria
    • depersonalizzazione
    • depressione
    • depressione dopo parto
    • depressione post partum
    • derealizzazione
    • dipendenza
    • dipendenza affettiva
    • dipendenza da facebook
    • dipendenza da internet
    • dipendenza da lavoro
    • dipendenza da social
    • dipendenza da sostanze
    • dipendenza gioco
    • dipendenza senza sostanza
    • dipendenze
    • dismorfismo
    • dismorfismo corporeo
    • dissociazione
    • disturbi adolescenza
    • disturbi dissociativi

    Copyright © - Cristina Lo Bue - Psicologa Palermo

    Iscrizione Ordine degli Psicologi Sicilia n. 7719 | Ricevimento in via Fancesco Laurana, 11 Palermo - 90143 Tel .: +39 320 7031935 - P.Iva: 06622850821

    PRIVACY & COOKIES

    Designed by Psicologo Milano